
Dobbiamo temere la nuova politica sulla privacy di WhatsApp?
Esistono davvero delle persone interessate alla modificazione della politica sulla privacy di messaggistica istantanea? Si scopre proprio di sì, e anche molto. Negli ultimi giorni, WhatsApp ha deciso di modificare l’informativa sulla privacy della sua applicazione. Effetto? Migliaia di articoli sui social media, panico e paura tra gli utenti per i loro dati privati, un aumento del numero di utenti che utilizzano l’applicazione concorrente Signal e un aumento delle azioni di borsa dell’azienda produttrice di apparecchiature elettroniche di oltre l’11%. Sembra interessante? Ancora lo è di più la domanda, se c’è davvero qualcosa di cui aver paura.
Da un paio di giorni, WhatsApp ha iniziato a richiedere agli utenti di aggiornare la loro politica sulla privacy e di aggiornare il modo in cui possono utilizzare i servizi di Facebook. Ciò ha portato allo scoppio del panico sul Web e sono state create centinaia di teorie sul complotto, in cui si può apprendere che WhatsApp sarà ora in grado di censurare le dichiarazioni e a sollecitare le vaccinazioni, e che lo stesso Mark Zuckerberg leggerà i nostri messaggi personalmente.

Vale la pena correggere alcune di queste toerie: fino ad ora non è mai stato registrato alcun caso in cui WhatsApp avrebbe censurato dei messaggi e, dato che l’applicazione utilizza la crittografia end-to-end, tale censura è tecnicamente impossibile. È improbabile che Mark Zuckerberg sia interessato ai messaggi dei suoi utenti e, anche se lo fosse, non sarebbe in grado di leggerli a causa della crittografia.
Ciò che molte persone in preda al panico sembrano dimenticare è il fatto che WhatsApp è di proprietà di Facebook dal 2014 e condivide con esso i metadati degli utenti, il che ha causato le proteste da parte del governo tedesco. Tuttavia, il mero aggiornamento della privacy non cambia nulla nel contesto della trasmissione dei dati su Facebook. WhatsApp condivide questi dati da molto tempo e continuerà ancora a farlo.
Nonostante questo, ci sono tonnellate di post e articoli critici su Internet. Elon Musk ha commentato la situazione, incoraggiando l’utilizzo del concorrente di WhatsApp, il comunicatore Signal. Il risultato è stato un aumento del mercato azionario di Signal Advance, un produttore di apparecchiature elettroniche, di oltre l’11%, il quale non ha nulla a che fare con il comunicatore Signal, che non è quotato in borsa. Molto probabilmente gli investitori non hanno nemmeno verificato in quale azienda stanno investendo.

Ci stanno controllando oppure no?
La verità è che se una persona possiede uno smartphone con un account Google e utilizza un account Facebook o su Instagram, non ha alcuna possibilità di rimanere in privato. Tutte queste aziende sanno di te più di te stesso. Ecco alcuni esempi dei dati che WhatsApp raccoglie su di te:
- Posizione approssimativa
- Numero di telefono
- ID utente e dispositivo
- Informazioni sull’utilizzo dell’applicazione
- Informazioni di marketing
- Informazioni diagnostiche
- Contatti
Sembra spaventoso? Ecco un elenco dei dati che Facebook raccoglie su di te:
- Cronologia degli acquisti
- “Altri dati finanziari”
- Posizione approssimativa
- Posizione esatta
- Indirizzo
- Indirizzo email
- Nome e cognome
- Numero di telefono
- “Altri dettagli di contatto”
- Contatti
- Foto e video
- Cronologia delle ricerche
- Cronologia di navigazione
- ID utente
- ID del dispositivo
- Informazioni sull’utilizzo dell’applicazione
- Informazioni di marketing
- Informazioni diagnostiche
- Informazioni sulla salute
- “Informazioni sensibili”
Inoltre, a differenza di WhatsApp, Facebook non crittografa i messaggi. Ciò significa teoricamente che gli amministratori di Facebook potrebbero leggerli e, in caso di hacking dei server fb, tutte le nostre conversazioni potrebbero diventare preda degli hacker. Quindi i dati di WhatsApp non dovrebbero poi essere un enorme problema di privacy, poiché Facebook ne raccoglie molti di più.
Ovviamente, Facebook non raccoglie questi dati per niente: vengono utilizzati per la profilazione di marketing e, di conseguenza, per l’abbinamento appropriato degli annunci pubblicitari agli utenti. Quindi, se qualcuno cerca spesso su Internet informazioni sulla dieta, potrebbe vedere annunci di dietisti o box catering. Inoltre, se una persona utilizza un cardiofrequenzimetro collegato al telefono e Messenger rileverà delle irregolarità, verranno visualizzati degli annunci di cardiologi o dispositivi medici. Un altro esempio può essere quello di quando siamo a Cracovia e Messenger rileverà che non siamo stati in nessun ristorante da molto tempo, ci possiamo quindi aspettare degli annunci sui ristoranti di zona, anche se non cerchiamo ristoranti a Cracovia. In qualità di inserzionista, puoi utilizzarlo per mostrare i tuoi annunci ai potenziali clienti, ad esempio commissionando una campagna di marketing online.
Cosa ci rimane oltre a WhatsApp?
Se non vuoi essere spiato in alcun modo, dovresti dare un’occhiata al comunicatore Signal. Crittografa tutte le conversazioni utilizzando la crittografia end-to-end e, a differenza di WhatsApp, non memorizza alcun metadato. Gli amministratori di Signal non sanno chi lo sta utilizzando e con chi vengono scambiati i messaggi. Signal non raccoglie alcun dato sui propri utenti, quindi non è in grado di trasmetterlo a nessuno, nemmeno su richiesta delle forze dell’ordine.
In conclusione: se non ti interessa vedere annunci profilati, usa un qualsiasi comunicatore. Se ancora non vuoi che Facebook sappia di te più di quanto dici tu stesso, ti consigliamo di passare a Signal. Inoltre, utilizzando l’offerta di posta elettronica crittografata sui server svizzeri, puoi essere certo che nessuno leggerà la tua corrispondenza. A condizione, ovviamente, che sul telefono non sia installato un software di monitoraggio.
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